Sono possibili due cime: il
Monte Bregagno (2107m) salita su prati, senza difficoltà tecniche e molto panoramica, ed il
Monte Grona (1736m).
Tappa 1: San Bartolomeo Cavargna > Malè (Madonna della Salute)
Tempo di percorrenza: 1 ora e 30 minuti
Dislivello: 400m in salita, 150m in discesa
Note: le indicazioni dei sentieri (destinazioni, tempi, segnavia) non sono molto evidenti.
Dalla piazza prendere la via lastricata in leggera salita (verso destra rispetto alla piazza, Foto 1) e percorrerla fino alla chiesetta di XXX. Al tornante, non prendere la strada principale che sale (via panoramica) ma stare bassi a destra del tornante (grande freccia sul muro della casa, Foto 2).
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Foto 1 - Inizio del percorso (stradina sulla sinistra) |
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Foto 2 - Inizio del percorso a San Bartolomeo |
Proseguire per la strada asfaltata fino al bivio per Oggia e per Costa (20 minuti, Foto 3); tenete la sinistra in direzione Costa. Arrivati alle baite di Costa, tra le case, c’è una curva a gomito verso sinistra e poco dopo una fontana: subito dopo la fontana (e prima di arrivare al termine della strada, dove c’è un piccolo parcheggio e una sbarra) risalite una decina di metri nel prato e seguite la traccia di sentiero verso destra passando davanti alle case. Subito dopo le case vedrete un grande albero con il cartello rosso/bianco/rosso del sentiero 3/barrato (Foto 4).
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Foto 3 - Bivio per la frazione di Costa |
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Foto 4 - L’inizio del sentiero a Costa (notare il minuscolo segnavia 3/barrato) |
Da questo punto ci sarà da seguire sempre le indicazione (poche) del sentiero CAI 3/barrato. Per la prima parte del sentiero ci sono anche molti bolli rosa. Traversate il torrente su un piccolo ponte in cemento (15 minuti da Costa, Foto 5) e risalite nel bosco seguendo sempre i bolli colorati; in alcuni tratti il sentiero non è evidente ma la presenza dei bolli è costante, e con un po’ di attenzione la traccia non si perde.
Dopo 50 minuti dall’inizio del sentiero a Costa arrivate ad un bivio con una grossa scritta che indica la direzione verso Alpe Rozza (Foto 6: non seguite quel sentiero verso sinistra ma tenete la destra rimanendo leggermente più in basso: a breve ricompariranno i cartellini metallici del sentiero 3/barrato ma non ci saranno più i bolli colorati. La segnaletica non è mai troppo frequente (attenzione!) ma la presenza dei cartelli CAI è sempre presente.
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Foto 5 - Il ponte di cemento sul torrente |
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Foto 6 - Le indicazioni per Alpe Rozzo, da non seguire |
Proseguite lungo il sentiero, prima nel bosco, poi su mulattiera più ampia fino ad arrivare, in circa 30 minuti, ai prati di Malè ed al santuario della Madonna della Salute (Foto 7).
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Foto 7 - L’area picnic ai piedi del santuario della Madonna della Salute |
Tappa 2: Malè (Madonna della Salute) > S.Amate
Tempo di percorrenza: 4 ore
Dislivello: 700m in salita, 200 in discesa.
Note: Lunga e piacevole camminata tra boschi ed alpeggi. La scelta di fare una tappa un po’ lunga permette di sfruttare al meglio le giornate a disposizione. Da qui in poi le indicazioni sono ben evidenti e la segnaletica nuova e curata.
Dall’area picnic di Malè ci si incammina verso l’
alpe Logone per un sentiero per i primi brevissimi tratti non eccessivamente evidente (dall’altra parte della strada rispetto all’area picnic,
Foto 8) ma con frequenti bolli rosso/bianco/rosso.
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Foto 8 - L’inizio non troppo evidente del sentiero per l’Alpe Logone |
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Foto 9 - La sagoma rocciosa del monte Grona |
Mantenendo di fronte la sagoma rocciosa ed acuminata del monte Grona (
Foto 9) si scende in pochi minuti all’Alpe Logone (1184m). Da qui, una palina indicatrice segnala due possibili percorsi per giungere all’alpe Erba. Seguire il cartello che indica Alpe Erba, Alpe Leveja, Alpe Pisanera. Questo sentiero rimane più alto nel bosco sempre su sentiero rispetto all’altro che scende leggermente e poi risale percorrendo tratti di mulattiera. Durante il percorso è possibile intravedere sulla cresta contro il cielo la cappellina di S.Amate, meta della tappa (
Foto 10).
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Foto 10 - Si intravede la sagoma della cappellina di S.Amate |
In un ora si arriva all’ampia Alpe Erba dove si trova una piccola area picnic con spazio per il fuoco ed un pannello informativo (
Foto 11). Si prosegue lungo una mulattiera seguendo le indicazioni per l’Alpe Leveja (1317m,
Foto 12) che si raggiunge in circa 40 minuti da dove in 5 minuti si raggiungono i ruderi dell’alpe Pisanera.
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Foto 11 - Alpe Erba, area picnic |
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Foto 12 - Alpe Leveja (1317m) |
Si traversa quindi la valle e si segue il sentiero che si inerpica dapprima dolcemente, poi molto più decisamente sul versante occidentale del monte Bregagno, in direzione Alpe Nesdale. Salendo di quota i boschi lasciano spazio ai prati, la salita diventa meno ripida ed i panorami si aprono. Si giunge infine, in 1 ora e 30 dall’alpe Pisanera (3.20/3.30 ore dalla partenza) all’
alpe Nesdale (1612m,
Foto 13). Qui è possibile eventualmente pernottare, piuttosto che proseguire fino a San Amate (consigliato in caso di temporali). Dall’alpe Nesdale a S.Amate (1623m,
Foto 14), punto tappa della giornata, è un breve tratto quasi pianeggiante (30min, 3.50/4 ore dalla partenza).
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Foto 13 - Alpe Nesdale (1612m) |
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Foto 14 - Ultimo tratto di cammino (30min) dall’alpe Nesdale a S.Amate (evidenziato) |
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Foto 15 - S.Amate (1623m) |
Escursione: S.Amate > Monte Bregagno > S.Amate
Tempo di percorrenza: 2 ore per la salita, 1 ora 30 min per la discesa.
Dislivello: 650m in salita, 650m in discesa.
Note: può essere bello e molto suggestivo raggiungere la cima del Bregagno all’alba o al tramonto: si può infatti vedere bene il Monte Rosa, le montagne della Val Codera/val Masino, il Bernina, il monte Legnone, le Grigne, i Corni di Canzo…
Dalla chiesetta di S.Amate (1623m) si sale per prati e balze erbose in direzione nord, lungo l’ampio crestone del monte Bregagno. La salita è costante, a tratti un po’ ripida ma senza alcuna difficoltà. Si raggiunge in circa un’ora la cima del monte Bregagnino (1905m) dove è presente un grande ometto di pietre.
Si scende brevemente per una cinquantina di metri e si prosegue sempre in direzione nord verso l’evidentissima ed arrotondata cima del monte Bregagno. Si raggiunge la cima (2107m) in due ore dalla partenza, da lì è possibile ammirare il panorama verso le montagne circostanti ed il lago di Como.
Il ritorno a S.Amate avviene per lo stesso percorso della salita.
Tappa 3: S.Amate > Alpe Rescascia > Rifugio La Canua
Tempo di percorrenza: 1 ora
Dislivello: 150m in salita, 250m in discesa.
Da S.Amate si scende verso il lago seguendo le indicazione per l’alpe Rescascia, giunti alla quale (30min) si prende il sentiero che sale verso il rifugio La Canua (indicazioni) sito poco prima dell’alpe Sumèro (altri 30min, 1 ora complessiva).
Tappa 4: Rifugio La Canua > San Domenico > San Bernardo
Dal Rifugio La Canua si prosegue verso l’Alpe Sumero poco distante (alcune baite, alcune un po’ diroccate) traversando il piccolo ruscello che separa il rifugio dall’alpe. Si scende verso destra per il prato a valle dell’alpe raggiungendo in pochi minuti un piccolo ruscello con alcune opere di canalizzazione. Si traversa su un ponte il ruscelletto e si scende quindi un brevissimo tratto alla destra del torrente, proseguendo poi in costa. All’altezza di una piccola costruzione dell’acquedotto non si scende a sinistra su una evidente traccia, ma si prosegue dritto e poi a destra seguendo i segnavia rosso-bianco-rosso. Il sentiero dopo un primo tratto verso sud-est tende decisamente verso est, scendendo per la massima pendenza con brevi tornanti fino a giungere nei pressi dell’alpe Piazzucco (30min). Raggiungere liberamente il centro delle baite dove è presente una fontana ed i segnavia dell’Alta Via del Lario (sentiero 3, foto). La chiesetta di San Domenico si trova un paio di minuti immediatamente a valle delle baite, dalla quale è possibile ammirare un buon panorama di Colico e del lago di Como.
Dalla chiesetta di S. Domenico, da cui si raggiunge rapidamente la sovrastante località Piazzucco. Attraversata con qualche difficoltà l’aspra e sassosa Val Quaradella, si raggiunge la bella pineta che ospita i Monti di Naro (1190m, 50 minuti). Dalla fontana posta tra le baite ci si avvia verso il tracciato che prima risale una conca erbosa, poi prosegue in costa, offrendo una ampia vista fino all’alpe n’Alcim (1200m). Poco dopo si arriva alla quota più alta di questo tratto 1250 m, nei pressi della Val Grande. Da qui il sentiero scende gradualmente e tenendosi sulla destra oltrepassando le località di Adacca e Sciresö, per prati si segue la linea della teleferica fino a Brecchio e si arriva infine alle cascine più alte di Labbio (1020m, ore 1,50) dove si trova l’omonimo agriturismo. Lasciato Labbio si segue un marcato sentiero fino alla sella di San Bernardo (1105m) raggiunta in 20 minuti, di fronte al Sasso di Musso. La bocchetta sovrastata dalla omonima chiesetta apre l’orizzonte sulla vallata dell’Albano.
Tappa 5: San Bernardo > Piazze > (Dongo)
Tempo di percorrenza: 2 ore 30 fino a Dongo
Dislivello: 50 in salita, 1000 in discesa.
Dalla chiesa si scende per i prati sul versante opposto al lago. L’ambiente è selvaggio e ricco di attrattive naturali e paesaggistiche, la vegetazione è rappresentata da arbusti e da rado pascolo. La discesa nella valle dell’Albano si svolge attraverso ripidi prati e frequenti vallette sul versante nord del Monte Bregagno e, con un sentiero non sempre evidente, porta al grosso agglomerato di Piazze (800m, 35 min, Fotografia 16).
Si traversa il paese passando tra le case (molte delle quali in rovina) fino a giungere alla cararreccia sterrata (nei pressi c’è la cappellina della Fotografia 16).
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Foto 16 - Cappellina nei pressi dell’abitato di Piazze |
Si segue la strada sempre in discesa e tenendo generalmente la destra nei bivi, si svolta un tornante a destra e dopo una brusca curva a sinistra tra i castagni, si imbocca una traccia sulla destra (sempre larga e percorribile da una macchina, Fotografia 17).
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Fotografia 17 - Strada poco prima del bivio a destra (si intravede nel prato la traccia) |
Il sentiero si inoltra nel bosco fino a delle opere idrauliche che si sorpassano su un ponte.
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Foto 18 - Opere idrauliche, poche decine di metri dopo il bivio |
Da qui il sentiero si fa più stretto sempre nel bosco di castagni, più o meno in piano fino a giungere alla frazione di Costa che si traversa passando tra le case. Il sentiero prosegue poi dopo la fontana del paese, stretto ed in leggera discesa per arrivare in breve all'abitato di Tegano.
Lo si attraversa nuovamente senza percorso obbligato e si trova la strada sterrata che porta fino a Dongo. Da qui ricominciano i segni rosso-bianco-rosso che ci accompagneranno fino a Dongo. La strada rimane sempre prevalentemente sterrata, con qualche tratto cementato fino a poco prima dell’abitato di Dongo.
Informazioni logistiche
Area picnic nei pressi del santuario della Madonna della Salute. Tavoli e griglie, spazio per tende. Acqua sul posto e a fianco della chiesa.
Alpeggio con pascoli intorno. Possibilità di bivacco (servizi e cucina) e spazio per tende. Contatti per ‘Baita Nesdale’ (10 posti letto, servizi, cucina, prezzo €10 a persona): uffici comunali di Plesio 034437065, oppure Andrea 3284666998 oppure Massimo 3397278930. Prenotare almeno 5 giorni prima.
Piccola cappella con portico. Spazio per tende in abbondanza. Fontana nelle immediate vicinanze. Può essere il punto di partenza per le escursioni al monte Bregagno e/o al monte Grona.
Molto panoramico, possibile che sia ventoso, essendo in cresta.
Rifugio dell’Organizzazione Mato Grosso, sito nei pressi dell’alpe Sumèro.
Rifugio in muratura, acqua, spazio per tende. Contatti: 3358097897,
Chiesetta con spazi nei pressi.
Gli spazi all’intorno ci sono ma non è chiaro se siano spazi demaniali oppure privati. Acqua al centro del gruppo di baite (5min)
: Chiesetta con spazi nei pressi. Chiesetta con piccolo portico. Ampi spazi per tende (buona parte in piano. Acqua e due tavoli picnic nei pressi.Panoramico.
Esistono autobus Como-Menaggio (linea C10 Como-Menaggio-Colico) e Menaggio-San Bartolomeo (linea C14 Menaggio-Porlezza-Cavargna).
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