venerdì 30 agosto 2013

Grignetta: Canalone Porta

Nota: la gita è stata effettuata a marzo 2013

Finalmente riesco a trovare le condizioni per fare il famoso Canalone Porta in Grignetta. Salita fatta con $L e $F, già compagni di altre salite. Occasione anche per collaudare i nuovi Nepal Extreme, dopo il pensionamento dei gloriosi Nepal Top, dopo due risuolature, diversi 4000 e 15 anni di servizio.

Lasciata la macchina poco oltre il rifugio Soldanella (già SEM/Cavalletti) ci si incammina verso il rifugio Porta e  poi verso il Canalone. Neve fin dalla partenza, abbastanza trasformata.

All'inizio del canalone

 Il canalone alterna tratti di ripide rampe su neve a tratti di facile arrampicata. Degna di nota la paretina di una trentina di metri della foto qui sotto: arrampicata facile e divertente anche con i ramponi, ma piuttosto aerea... la concentrazione è d'obbligo!
Arrampicata un po' esposta.
Usciti dal canalone vero e proprio, si percorre un tratto in costa verso sinistra prima di salire decisamente verso la cresta. Qui la neve è più inconsistente e si cerca di stare quanto più possibile sulle rocce.
L'ultimo tratto prima della cresta si percorre su un accumulo di neve, guardando intorno non mi sembra di notare punti più sicuri, per cui procedo con attenzione come se stessi camminando sulle uova e con tutti i sensi tesi ad individuare segnali di pericolo. Per fortuna tutto va bene e in poche decine di metri siamo in cresta. Mentre proseguiamo non posso far a meno di pensare al meccanismo delle trappole euristiche (per chi non lo conoscesse, l'articolo è qui: http://www.aineva.it/pubblica/neve66/1_Igor/igor3.html) e mi domando quanto sono andato vicino alla valanga... L'importante è che non mi faccia prendere da frasi del tipo "se non è successo niente vuol dire che non era pericoloso!". Magari era solo una mia impressione o magari no... purtroppo non ho modo di saperlo.

Traccia di salita, fotografata al ritorno. In blu tracce lasciate da altri alpinisti
 Tutto il tratto in cresta è una bella camminata su neve, con panorami mozzafiato anche se conosciuti.

La cresta fino alla vetta della Grignetta
Gli ultimi tratti per arrivare in cima sono più ripidi: le catene sono quasi sempre fuori dalla neve e dal ghiaccio e sono un valido aiuto per salire gli ultimi metri prima della vetta. La vicinanza della meta non fa calare però l'attenzione: una caduta qui avrebbe delle conseguenze tragiche...

La cima, con il bivacco Ferrario
 Non resta che godersi il panorama e la splendida giornata mettendo qualcosa sotto i denti e scambiando qualche chiacchiera con i numerosi alpinisti che, da moteplici vie di salita, sono giunti fin quassù.
Si comincia a scendere...
 Ritorno tranquillo per la "solita" e "monotona" cresta Cermenati; la deviazione e la discesa per il canalone Caimi movimentano e concludono degnamente questa splendida giornata!

Report Cime

Pubblicati gli elenchi delle cime (e di qualche gita) degli ultimi 3 anni:

Appena riesco procedo a ritroso con gli anni precedenti.

martedì 13 agosto 2013

Ciao Aldo!

In ricordo di Aldo Bergamini
+10 agosto 2013, Cresta Rey, Monte Rosa
Aldo in cima all'Allalinhorn (4027m) nel maggio del 2009
Ciao Aldo, in tua compagnia ho scalato il mio primo 4000, il Gran Paradiso, nel lontano 2002. Con te ho anche salito il mio primo 4000 con gli sci, l'Allalinhorn.
Non ci si sentiva, ma ogni tanto capitava di riuscire a fare qualche gita insieme. Ed ogni gita scelta da te è sempre stata una garanzia di grandi soddisfazioni.

Mi piaceva come andavi in montagna: senza arroganza, con tranquillità. Nonostante raccontassi ogni volta di gite e di imprese, lo facevi con discrezione non per vantarti ma per condividere belle esperienze. Apprezzavo anche la prudenza, nelle gite fatte insieme non ti ho visto mai osare: le montagne restano lì, ci si può sempre ritornare.

Mi aveva colpito anche una tua particolare abitudine, una volta arivato su una cima, dopo aver guardatoil panorama fatto qualche foto di rito, ti raccoglievi un momento in ammirazione sulle note di Nada te turbe diffuse dall'altoparlante del telefono.

Nada te turbe, nada te espante
quien a Dios tiene, nada le falta.
Nada te turbe, nada te espante
sólo Dios basta.

Davvero la cima di un monte, raggiunta con fatica, è davver un luogo mistico: lì, vedendo le altre cime e le valli tutt'intorno si può davvero ammirare la bellezza del creato! E solo chi lo ha provato, almeno una volta, può davvero capirlo.

La punta Dufour (4634m) vista dalla punta Zumstein (4563m).
A destra, leggermente in secondo piano, la Nordend (4609m)
Ed ecco la punta Dufour, con l'evidente costola della Cresta Rey sulla sinistra, teatro della tua ultima ascensione. Chissà cosa è successo lassù su quelle rocce... Potrebbe essere una salita anche alla mia portata, sicuramente lo era per te! Il meteo era buono, c'era un po' di neve e ghiaccio, come ci sono a quelle quote...
Ma tu sapevi, come so io e come sa qualunque alpinista, che a volte la Montagna può essere traditrice: una roccia che si spacca, un sasso che cade, un velo di ghiaccio...

Ora avrai tutte le montagne del cielo da scalare, e le prossime volte che sarò su una qualche montagna saprò di non essere solo! Ciao Aldo.

Il post del fratello su Gulliver: https://www.gulliver.it/itinerari/dufour-punta-cresta-rey/2013/08/10/58750/
Le gite di Aldo (Abe): http://www.gulliver.it/glog/abe/
I '4000' saliti da Aldo: http://www.club4000.it/db_membri/elenco_vette.php?id_socio=303&lang=it
Relazione della gita, compiuta da altri il giorno seguente: http://www.on-ice.it/onice/viewtopic.php?t=16180